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Dopo anni..


ho riscoperto il mio vecchio blog.
un segno del destino?

Girotondo


Vivere è come fare un girotondo

Sono partito e sono tornato nello stesso punto
Apparentemente tutto il viaggio può essere sembrato inutile e invece è servito se so ora  trovare un altra strada per salire e non rifare lo stesso giro di prima, e poi un altro giro e un giro ancora.

Vivere “Adesso” con un piede nel passato e un occhio nel futuro

Devo chiudere cose vecchie farne di nuove

Devo uscire da questo “girotondo” attuale prima che non possa più riuscirci

adesso.

Il blocco dello scrittore.


oppure non trovi le motivazioni giuste o l’animo adatto per scrivere qualcosa di sensato…

il dilettevole dilettarsi del dilettante

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Carta e penna sono compagni irrinunciabili per ogni scrittore, ma bisogna saper scegliere.

Stay Tuned.

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Tornare a scrivere


Tornare a scrivere è davvero un bel casino.

Sto riprendendo in mano tutto il mio romanzo, un sogno che ho da troppo tempo fermo e che se non mi sbrigo a far nascere marcirà del tutto come è quasi sempre successo con molte idee che mi sono saltate in mente negli ultimi anni.

Devo dire che il mio nuovo lavoro mi sta tornando utile: ho imparato in questi anni che una buona analisi iniziale fa una grande differenza nel portare avanti un progetto.

Ora infatti mi sto sforzando di ricreare tutto lo storyboard sul quale devo lavorare capitolo per capitolo , pezzo per pezzo, per poi esploderlo nella reale stesura, il vero problema sta nel fatto che ho già scritto un sacco di roba e tra appunti, idee,schizzi,cambi di rotta e riadattamenti subiti in questi anni sto romanzo è difficilissimo da riallineare pur avendo chiara l’deaa di fondo.

è un lavoraccio ma in fondo anch’io devo trovare la strada per uscire “fuori dal nulla” scrivendo questa storia 🙂

questa battuta vi sarà chiara, forse, un giorno quando leggerete l’opera finita.

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Il peso delle Cose


Non è una novità.

Lo sappiamo tutti ma quando ti fermi e ci pensi e prendi davvero in mano l’idea che siamo talmente allenati da una vita fatta di lavoro estremo , consumismo e piccolezze al punto da dimenticarci di noi stessi e degli altri ci rimani di sasso

Avere la possibilità di ammassare oggetti non equivale sempre alla direzione giusta.

è Giusto avere, è giusto consumare ma quando il troppo storpia ci ritroviamo annegati in un lago di oggetti che spesso ci allontanano dagli altri e dai noi stessi.

Come sempre ci vuole equilibrio anche in questo, e come sempre lo sento precario

Ci fosse mai una volta che io sia nel punto esatto.

Questa sarà la mia immagine guida del mio 2015.

Farò di tutto per far volare quei palloncini seguendo nuovi percorsi e realizzando un po di altri sogni che ho in tasca da troppo tempo

alleggerirò la mia “casa” o quanto meno cercherò di riempirla solo di quel che serve sia dentro che fuori

UP

La Fine e l’Inizio


libri

È stato un anno strano e pieno di casini, di alti di bassi di fughe e rincorse, di lavoro duro e alienazione di passaggi e false credenze.

Ce stato un momento dove  non ho piu avuto voglia di scrivere  ne di me ne di altro e con la scusa di essere inmerso nei miei casini ho fatto finta di non voler ammettere che smisi di scrivere in generale perché non ci credevo più.

Difficile spiegare il concetto di chi si trova ad esplorare un labirinto e stufo di cercare una strada s’accampa dovè e vada come vada

Dopo tanto tempo oggi ho sentito l’esigenza di tornare in libreria.

È bello ritrovare il profumo dei libri,il calore di.un posto diverso dallo squallore che spesso ce in altri,un posto che fa la differenza ,che da speranza che qualcosa in più ce.

ho vagato tra le scansie cercando pezzi di verità tascabili lasciati da chi prima di me se posto gli stessi quesiti

Chi siamo?

Dove andiamo?

Cosa.resterà di noi?

E di me?

Ci sono volute queste ferie per trovare il tempo di parlare un po come stesso e fare un bilancio di quello che sono e dove sto andando?

Ho voglia di ripartire, di mettere le mie energie in altro che non sia il lavoro e ammassare usare oggetti.

fine 2014 inizio 2015

è buffo fare un post del genere proprio l’ultimo dell’anno.

sarà un presagio?

Buon anno a tutti

Il Grigio Colorato


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Anche di fronte allo schifo più squallido può apparire l’evento inaspettato che ti cambia la giornata.

E diventa colorato anche il grigio più grigio che ce.

un sorriso spunta e avanti nella bolgia! sotto a chi tocca!

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ARRABBIATO!


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arrabbiato: perché il mondo va a rotoli
arrabbiato: perché tanto essere diversi sembra non servire
arrabbiato: perché il grande fratello tira più di un programma dedicato ai libri
arrabbiato: perché ti sbatti come un pazzo ma il rosso nella slide non è uguale al rosso del marchio della tua azienda ( e tutto il resto del tuo culo rotto non viene menzionato)
arrabbiato: perché la gente crede che trattarti male serva a rendere di più.
arrabbiato: perché se non sei come loro non sei nessuno
arrabbiato: perché il vestire normalmente non tira
arrabbiato: perché pensando di dedicare un libro a degli amici veri preferisci evitare per non passare da pirla
arrabbiato: perché devo sempre capire tutti ma chi capisce me?
arrabbiato: perché tutti vogliono qualcosa e tu, le cose che vuoi, te le costruisci da solo perché tanto non arriva un cazzo anche chiederlo
arrabbiato: perché se parli di un passo poetico in un videogioco ti guardano come un alieno
arrabbiato: perché per stare al mondo devi essere un pirla altrimenti sei fuori
arrabbiato: perché W Milan. l’africa muore. tanto è lontana.
arrabbiato: perché se corri a fare una foto al sole che va a dormire ti prendono per un bambino mai cresciuto
arrabbiato: perché gli stronzi non muoiono mai e i pochissimi che hai amato se ne sono già andati
arrabbiato: perché Facebook vs WordPress finisce sempre 10 a 2
arrabbiato: perché vorrei essere a 1940950 km da l’Italia pur amando il mio paese e la mia casa
arrabbiato: perché i soldi che si fa qualcuno non sconfiggono l’aids
arrabbiato: perché un coglione come balotelli è sempre in pista. e i nostri ricercatori e scienziati scappano per avere uno stipendio umano.
arrabbiato: perché un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce.
arrabbiato: perché sono arrabbiato e non è da me
arrabbiato: perché ogni giorno mi chiedo di essere più forte del precedente e non sempre ci riesco

GRRRRRRRRRR

ora mi passa (spero)

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Siamo come fiori nell’asfalto


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Caparbi e colorati.

Vorremmo mettere radici nelle situazioni nonostante l’apparente destino sposti continuamente il vaso della vita in terreni sempre meno luminosi e infertili.

In alcuni momenti i nostri petali sono a tal punto bagnati dalla pioggia e umidi di nebbia da sembrare troppo pesanti da pensarli indispensabili e tendiamo a lasciarli cadere per seguire un apparente quieto vivere.

Poi basta un po di sole e odore d’erba per ridarci forza e continuare a dare il nostro meglio sapendo ancestralmente che sia giusto così.

Appena sappiamo il sole spettatore ci stiracchiamo e gonfiamo gli steli sperando che un po di quella pioggia prima odiata sia rimasta a truccare i petali delle azioni della nostra vita risaltando ciò che di più importante abbiamo da dare al mondo:

I colori della nostra Anima.

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E il Tempo gocciola in un Angolo


Gocce

è ora di rimettersi in viaggio e camminare un po.
Anche se apparentemente non ce nulla di nuovo o da vedere intorno a me

Forse sta sempre e solo a noi vedere le cose che si agitano sotto i nostri occhi bendati.
Sono le nostre emozioni a cambiare le strade davanti a noi
Siamo sempre noi che nei labirinti boscosi continuiamo a prendere le strade sbagliate per mille e mille e volte.
E sempre più difficile equilibrare il buono e il cattivo quando intorno a noi tutto sembra cadere a pezzi nel più acclamato indifferente squallore umano.

E anche tentare di essere un timido esempio di qualcosa richiede una forza impressionate sapendo che i riscontri saranno magri e sparuti.

Perché sono sempre io quello che dovrebbe cambiare le cose per me e per gli altri?

Perché non ce mai nessuno che bussa alla mia porta dandomi un idea , emozione, sorriso che possa farmi credere che le cose facciano un po meno schifo di quello che sono ?

Ma il tempo gocciola in un angolo, lo vedo asciugarsi sterile nel paltano di questi giorni strani e plumbei.
Devo mettere una bacinella sotto quella clessidra e utilizzarlo al meglio per poter dire come sempre:

“io ho fatto del mio meglio, il resto oh! sticazzi!”

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L’Incantesimo del Sole


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Qualche giorno fa navigavo in un mare di problemi in ufficio, mezzo influenzato,incazzato come una bestia, scrutavo lo schermo rivoltando ogni pixel per trovare quel essere adatto alle (bellissime davvero) situazioni che sto affrontando nel mio nuovo lavoro.

Guardavo le celle di excel e mi sentivo piombato nel mio solito stato di inadeguatezza quando, da un vetro del grattacelo di fronte un raggio di sole fortissimo mi è venuto a scaldare.

Abbagliato mi sono reso conto di avere perso la cognizione del tutto.
Che ore sono ? che ci faccio qui ?
Alzo la tapparella e lui è li a guardarmi compassionevole.

Mollo tutto e corro sulla terrazza del 16° piano.
Ed ecco l’incantesimo.
E lui e tutto il teatro intorno sono uno spettacolo.

Mentre prepara  la coperta per andare a dormire ha ancora il tempo e la voglia di giocare e chiedere alle nuvole di far specchio ai suoi raggi trovandole più vanitose che divertite di truccarsi dei suoi colori prima di essere inghiottite dal blu della notte.

E dentro me si scioglie tutto, le sento ridere mentre lui mi accarezza calorosamente ricordandomi che sono altri i problemi, altre le menate, di smetterla di credermi il centro del mondo e che i problemi al 12° piano sono importati ma non al punto di starci così male.

Mi ricorda che il vero problema sta nell’essere in pace con se stessi e con quello che si fa dentro,fuori e con gli altri.
Mi ricorda che sono un granello di sabbia e non tutta la spiaggia.

Sparisce lentamente mentre ammirato lo saluto sentendo “Haiku” di Franco Battiato rimettere le priorità nel giusto ordine all’interno della mia anima.

Torno alla scrivania e l’incantesimo del Sole mi fa sorridere a qualsiasi difficoltà guardando le foto rubate simili a diamanti e pietre preziose.

Avanti!!!

Per voi “Haiku” di Franco Battiato

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Scazzo Siderale


che noiaaa!

che noiaaa!

E’ un periodo che non ho idee ne entusiasmo, specialmente oggi sono invaso da uno scazzo siderale cosmico.

Qualsiasi cosa penso di fare appare inutile:

un giro al parco? troverò un casino di pozzanghere
due passi? magari smettesse di piovere!
Leggere un libro! non ne trovo di accattivanti da tempo
andare a comprare un gioco? ancora?!?!
Scrivere? non ho estro
Andare al cinema? forse Planes sarebbe carino ma…
Andare a negozi? li so a memoria
andare in centro? ci passo tutti i giorni! che maroni!
vedere la tv? mi sono già rotto le palle ieri sera
Dormicchiare un po? ho già dormito come un sasso lacustre stanotte

insomma è un periodo di merda… -_-

ma capitano solo a me sti periodi e ste giornate?
per esperienza so che devo solo aspettare che mi passi.

intanto la lavatrice sferraglia sudata e le rotture di coglioni di ogni tipo bussano imperterrite anche quando sono sulla tazza.

ma va beh!

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Punto della situazione, un poco di tutto


la Polirica

Fare un punto della situazione politica italiana attuale è assai complicato. Si rischia di cadere nel solito gossip giornalistico che ormai da troppi anni mal accompagna la nostra informazione, perdendosi nelle solite banalità ripetute senza freni da giornali e talk show. Credo però, nello stesso momento, che di tanto in tanto sia necessario capire cosa stia succedendo all’interno dei partiti per tentare di comprendere quantomeno quale clima di lavoro echeggi all’interno del Parlamento.

PD: Si avvicinano sempre di più le primarie e nel PD si respira quel clima di ritrovata democrazia che emerge ogni qualvolta si è in campagna elettorale. I candidati, Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella sono pronti e determinati. Inutile ripetere chi sia il favorito di questa competizione. Renzi, come noto, passa più tempo in giro per l’Italia a urlare banalità, piuttosto che in Comune a Firenze a fare il sindaco. Ci si chiede se il sindaco sia…

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Il Falco Pellegrino non ha bisogno del Maglione


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Sabato mattina ho visto un documentario sui Falchi Pellegrini.
Mi è piaciuto parecchio perché la voce portante del video continuava (volutamente?) a paragonare la vita di questi volatili alla nostra con frasi colorite e divertenti.

Era straordinario vedere queste animali vivere semplicemente la loro esistenza seguendo quello che noi chiamiamo istinto ma che secondo me è “vita” tale quale alla nostra.
Sapevano esattamente cosa fare, dove andare, i limiti del loro territorio, da chi e come difendersi.

Mi fa sorridere l’idea che abbiano anche un GPS integrato naturale per sapere dove migrare per trovare le rotte dove la vita li porta.

Bellissima la scena dove si vedeva questa coppia di falchi diventare genitori; la femmina dopo aver fatto le uova rimane stanziale su di esse mentre il maschio difende il territorio e due o tre volte al giorno porta da mangiare alla consorte che si prende una pausa andando a pasteggiare lontano dal nido per tornare poco dopo a continuare il lavoro.

Ho riso 20 minuti quando il maschio in qualche modo si è messo sulle uova per scaldarle per poi prendersi i rimproveri della femmina ritornata dalla pausa; la voce del video in quel momento ha commentato le grida della femmina con “ecco a voi la libera traduzione di quel che la femmina sta dicendo : Levati va! che non sai proprio come si fa”

Poi sono nati i pulcini con un piumaggio bianco che nelle crescita lasciano posto alla splendide piume inchiostrate che tutti possiamo ammirare.

Dopo qualche ora sono andato ad una svendita della Tommy Hillfiger a vedere se ci fosse qualche maglione o indumento da prendere
Mentre mi guardavo attorno in mezzo a quel ben di dio ho trovato almeno 5 o 6 capi davvero fighi tra cui spiccava un maglione davvero ben fatto.

Ero indeciso sull’acquisto quando in quel momento sono stato colto da un illuminazione: ma che me ne faccio di altri vestiti? di un altro maglione? ne ho davvero bisogno ? ne ho un sacco, alcuni non li uso da tempo! e allora?

I falchi pellegrini non vanno a comprarsi i maglioni! Vivono in maniera semplice e la natura a dato loro tutto quel che gli occorre per essere felici! non vivono per lavorare, fare soldi per comprarsi nuove piume, loro vivono una vita apparentemente ripetitiva ma piena, abbarbicati sulle montagne incastrandosi perfettamente nel ciclo naturale della vita e del mondo.

Noi invece stiamo qua a correre dietro ad un sacco di stronzate.
Allora ho deciso di non comprarlo questo maglione! sempre più spesso mi accorgo di correre dietro ad evoluzioni tecnologiche che potrei evitare di comprare: come il nuovo iphone o il nuovo ipad.

Quelli che ho funzionano bene? SI
quelli nuovi hanno qualche inedita funzione davvero importante per il mio lavoro-svago? NO
Sto sfruttando al massimo quello che ho? SI (ma posso tranquillamente andare avanti con quello che ho)

I falchi usano al massimo le loro piume per volare e vivere
è ora che prendiamo esempio da loro sfruttando al massimo tutto (il superfluo) che abbiamo!

Che voglia di silenzio e di volo che mi sono rimasti addosso dopo quel documentario! altro che il casino e la frenesia di questo tram alle 8.30 di mattina.

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Una Nuova Partenza


via

E’ stato un periodo di solitudine pieno di pensieri e scritture, un periodo di gestazione di alcune mie voglie di cambiamento sulle quali volteggio come un avvoltoio da mesi.

E’ davvero arrivato il momento di darmi una nuova partenza verso direzioni precise.

Voglio eliminare il più possibile le cose che non mi piacciono di me e che mi portano ad sprofondare in pensieri negativi e atteggiamenti inconcludenti

Primariamente voglio riappropriarmi del mio corpo: mi sono reso conto di essere troppo introspettivo e di curare poco il robot di carne che porta a spasso la mia anima
Per questo oggi inizio una serie di sessioni di semplice ginnastica nel mio adorato parco palestro.

Voglio fare cose semplici ma sentirmele addosso.

in più da oggi , come promesso a due amici, non toccherò più una sigaretta.
Le birre sono già scomparse da un bel pezzo e la pancetta attorno alla mia magrezza generale se ne sta lentamente andando.

Spero che questo inneschi altri cambiamenti

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La Surfinia al caffè


CaffèE’ parecchio curiosa come situazione:

anche in ferie, seppur andato a letto tardi, mi ritrovo ormai da mesi a svegliarmi spessissimo alle 5, 6 di mattina con un enorme voglia di alzarmi e fare di tutto.

Prima di iniziare i miei tour de force tra Mac, Giornali, Blog , Videogiochi e scrittura scatta inesorabile il rito del caffè sul ballatoio fuori casa mia
rito che d’estate è una vera gioia.
Come stamane, assolutamente solo nel caseggiato, mentre il silenzio regna sovrano ho la fortuna di osservare due alberi situati nel cortile di fianco al mio sentendone arrivare pigolii e frullamenti dei primi merli che svegliandosi lo dimorano.

e penso che la mattina sia magica perché è sempre un po come rinascere dandosi nuove possibilità.
Poi mi vengono in mente le persone che in quel momento stanno vedendo le gambe di un letto d’ospedale.
Quelle che stanno dormendo su di un marciapiede.
Quelle che non hanno nessuno.
Quelle che non ci sono più e che le mattine non possono più godersele.

E mi viene in mente mio padre che da sempre, ogni mattina, si alza presto e dedica non so quanto tempo ad una preghiera, che io vedo più come un forte pensiero, rivolto ad  una lista di nomi vive o morte e situazioni dolorose in corso con il solo intento di dare un po di se. Ogni giorno. almeno un attimo. Lui è sicuro che serva.
Io un po meno purtroppo ma mi piacerebbe esserlo.

Ho provato a seguire il suo esempio ma per quanta sincerità ci metta ancora oggi mi sento come falso quando ci provo.

Però dai , qualche pensiero sincero lo lanciò anch’io.

Spero che serva a chi ne a bisogno oggi.

Non sono un religioso, come chi mi segue ormai saprà bene, ma se ce un modo per pregare o per lanciare qualche cosa di positivo penso che il cantare sia la cosa migliore da fare.
Ecco una canzone che ritengo valida in materia e che trovo ancora oggi, dopo anni, stupenda e vibrante: Cantico di Eros Ramazzotti
A tutti quelli a cui sta antipatico Eros consiglio di provare ad ascoltarla lo stesso perché merita davvero tantissimo ( la Versione live è ancora più bella per la cronaca )

buona giornata al mondo dunque!

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[Romanzo] Le creature Selvagge


Le Creature Selvaggie

Avendo voglia di leggere un nuovo libro ho cercato nella mia biblioteca qualcosa che non avessi ancora affrontato quando l’occhio mi è caduto sul romanzo di Dave Eggers “le Creature Selvagge” (basato sull’idea del libro illustrato “nel paese dei mosti selvaggi” di Maurice Sendak)

ho preso il tomo deciso ad iniziarlo ricordando la delusione che mi diede il film in sala sperando che il libro possa regalarmi quelle emozioni che la pellicola non seppe darmi.
Nonostante scenografia, fotografia ed effetti fossero spettacolari e tutto sommato anche la storia , ai tempi usci deluso dal cinema.
il Trailer di lancio mi aveva fatto  troppe promesse!
Non mantenute purtroppo.

il più bel ricordo dell’evento, infatti, mi è rimasto proprio e solo dal trailer davvero spettacolare. Ancora oggi, dopo 3 anni,  mi lascia emozionato nel rivederlo.

Ha un non so che di magico e fantasy, ti lascia alla fine un senso di speranza e coraggio sulla lingua che non so descrivere.

Eccolo qua:, vi consiglio di vederlo perché ne vale davvero la pena:

ecco invece la trama del romanzo:

Max è un bambino come tanti, solo un po’ più vispo, un po’ più casinista e, in fin dei conti, è un mostro selvaggio per sua madre. Soprattutto quando indossa il suo vestito da lupo. Ma quando una notte, viene mandato a letto senza cena, ecco che entra magicamente nel paese dei suoi simili: i mostri selvaggi! Ne diventa il re e durante la sua breve monarchia, tutto ciò che ordina è fare baccano. E i mostri si affezioneranno così tanto al loro nuovo sovrano da volerlo mangiare per dimostrare il loro amore per lui!

vediamo un po se saprà accontentarmi questa nuova avventura cartacea.

qualcuno l’ha già letto? o visto il film?

che ne pensate?

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IDEM


idemnon sai che emozione quando sono tornato a casa sapendola vuota e trovarmi a specchiarmi nel tuo appunto.

Idem

mi manchi da morire.

agosto passa in svelta dai.

per te , per noi:

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Anche le Moleskine hanno le Password


Ecco un efficace metodo per mettere sotto password i propri pensieri cartacei..

Ecco un efficace metodo per mettere sotto password i propri pensieri cartacei..

Seguendo i discorsi di Vincenzo  http://lontanodaqui.wordpress.com/2013/08/02/nudo/ medito sul discorrere di cosa e come dire davvero tutto di se su un blog, se sia il caso e il motivo di farlo.

Dopo varie elucubrazioni rimango della mia idea:
in un blog in maniera naturale possiamo far capire tantissimo di noi stessi senza dover scendere in troppi dettagli intimi o troppo personali che potrebbero diventare preda dell’orda sempre più larga di imbecilli, stupidi,vuoti essere umani che ricoprono il globo.

Per questo motivo non scrivo davvero tutto di me pur sapendo di non avere davvero nulla di cui vergognarmi pur cosciente di avere le mie miserie,limiti,difetti e tante altre croste nere nell’anima,

Per questi pensieri ci sono luoghi segreti come:

l’anima della persona amata
le confidenze di un amico vero di fronte ad un buon calice di prosecco
il cuore di una familiare che ci ha messo al mondo
o una moleskine come la mia che ha un bel lucchetto che la protegge da tutto l’universo.

Li sopra scrivo tutto quello che non direi nemmeno a me stesso per poi rileggendola sperare di trovare “il bandolo della matassa” che scrivi nel tuo articolo.

Tornando alle tue perplessità: a me sembra che nel tuo blog ti “spieghi” alla grande. Si capisce tantissimo di te, è forse uno dei più blog che ho letto più volentieri perché in ogni dove lasci un pezzo di te.

Come un rampicante che stende le sue cime in ogni dove l’hai riempito di link, idee, pensieri, foto e articoli molto ma molto più coraggiosi di quanto pensi.

quindi come ti ho detto nel commento: prendila easy. “di la” ,nel tuo articolo, continuerò questo discorso.

per tornare sul discorso moleskine

Bottino di guerra inchiostrato..

Bottino di guerra inchiostrato..

In stazione centrale a milano nel negozio della nota marca danno in saldo i refill delle penne in tutti i colori tranne nero e blu ad 1 euro invece che 3.
Non so se questa promozione sia valida anche altrove ma nel dubbio consiglio a tutti i grafomani come il sottoscritto a buttare un occhio presso il proprio negozio di fiducia.

come pui vedere dalla foto il mio cassetto è ben provvisto ora. 🙂

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La #Birra #Puffo


...piccola è piccola! nulla da dire!

…piccola è piccola! nulla da dire!

Qualche tempo fa, io e Roby, siamo andati in Fnac a fare un giro per poi consumare il Magic Moment al bar del famoso superstore.

Ci sediamo e si avvicina un barista che da subito si dimostra disponibile, giocherellone e molto simpatico.
Dopo varie battute al fulmicotone, Roby ordina una coca  (perché lui è Gandhi sotto mentite spoglie: non beve, non fuma, non spende! unici suoi vizi sono : Moto, Figa e gnocchi al ragù! )

io invece mi butto sulla solita birra:
“Mister! dammi un birrina grazie!”

Dopo un po vediamo arrivare il  barman, con un piattino in mano, portarci la commessa e mentre metto mano al portafogli vedo la birra più geniale e simpatica di sempre:

una birra puffo!

Piccolissima al punto che nemmeno un puffo si sarebbe bagnato l’ugola con così poco liquido ma nella sua presentazione sembrava davvero straordinaria.

Risate e battute generali mentre mi porta la birra piccola formato umano e io il suo saldo onorandolo della mia stima.

Ogni tanto si incontra ancora gente intelligentemente gogliardica.

Sempre più di rado
purtroppo.

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Razzista? no! Realista e Sognatore!


Lo Schiventi di prima mattina!

Parto con questa lunga risposta all’articolo edito da Masticone sul blog “i discutibili”  http://discutibili.com/2013/07/19/maricica-hahaianu-romania-1978-roma-15-10-2010/   facendo una doverosa premessa:

Condanno qualsiasi evento di violenza ai danni di chiunque, così come qualsiasi atto discriminatorio verso qualsiasi forma d’espressione umana o sociale che non leda le altre.

Detto questo iniziò ad affrontare la vicenda di Maricica Hahaianu partendo dal video della tragedia:

per poi citare la dichiarazione dell’aggressore Alessio Burtone :

L’ho colpita con una manata perché avevo paura che lei, o qualche suo conoscente, mi potesse fare del male”. Così Alessio Burtone, il 22enne accusato di aver provocato la morte dell’infermiera romena Maricica Hahaianu, colpendola con un pugno al volto l’otto ottobre 2010 alla stazione della metropolitana della linea A di Anagnina al culmine di una lite. La donna morì una settimana dopo al Policlinico Casilino. Il ragazzo, che è ancora detenuto, ha ricostruito l’accaduto rispondendo alle domande del pm e delle parti nel corso del processo che lo vede sul banco degli imputati davanti alla I Corte d’Assise.
Il giovane, che nel giudizio è assistito dagli avvocati Fabrizio Gallo e Gian Antonio Minghelli, in sostanza ha affermato che il suo gesto è stata una reazione di paura. “Ero in fila per comprare le sigarette in un bar, davanti a me c’era solo un’altra persona – ha raccontato – quando la signora Maricica si è intromessa superandomi. Le ho fatto notare che in fila c’ero prima io e lei mi ha risposto in malo modo, offendendomi. Mi disse ‘mi fai schifo, porco italiano’. Allora io mi mi limitai a replicarle che a casa mia le code si rispettano”. Usciti dal locale la donna l’avrebbe seguito continuando “a provocarlo e colpendolo – ha detto – con degli schiaffi al volto. Mi volevo allontanare, volevo tornarmene a casa ma la signora ha continuato a seguirmi. Ad un tratto, dopo aver percorso circa 70 metri, ci siamo fermati e mi ha sputato in faccia, io ho reagito facendo altrettanto. Lei quindi, dopo avermi detto ‘ti faccio uscire il sangue dagli occhi’, ha messo una mano in tasca. Io per paura che potesse farmi qualcosa l’ho colpita con una manata al volto. Poi è caduta a terra, ma io ricordo di averla vista muoversi mentre era sdraiata sul pavimento”. Prima dell’interrogatorio del giovane è stato proiettato in Aula il video in cui le telecamere a circuito chiuso della metro riprendono momenti della discussione e il colpo inferto alla donna da Burtone.

Ora dal video non vedo lo sputo primario di lei ma il suo di sicuro ma vedo anche che è stata lei ad andare a rompergli le palle, a spintonarlo a mettergli le mani addosso provocandolo apertamente fino al pugno/menata che non l’ha uccisa ma cadere facendogli battere la testa mortalmente.

La verità non la sapremo mai e lascio a chi di dovere trovarla.

condanno l’atto del ragazzo? fermamente! ma se non avesse battuto la testa a quel modo e leggendo la versione del ragazzo (che si farà 8 anni di carcere )  ci troveremmo di fronte ad una situazione ricorrente e logorroica ormai in voga da anni in ogni città italiana:

Gente di qualsiasi etnia (italiana anche eh ovviamente) che arriva a romperti i coglioni ogni 3 passi, che se non gli dai quel che vogliono ti asfisiano al punto di cedere il voluto, che si inventano di avere una squadra di calcetto come prole, madre e nonna e prozio malati guardandoti con quell’aria bisognosa che sparisce istantaneamente appena hanno avuto la questua per lasciarti camminare tranquillo.

Io stesso, che sono “arcobaleno” da sempre, che ho lottato nel movimento umanista ai miei 20 anni, che ho lottato per i diversi in ogni forma, che a momenti mi mangiavo vivo a parole un dirigente aziendale d’alto rango perché denigrava davanti ad altri suoi pari  un collega gay un po’ effeminato,

Anch’io che mi sono sentito fiero di mio fratello mentre andava a beccare, portandosi dietro un amico polizziotto. il marito della nostra governante ganese che un giorno (ancora) si era presentata a casa livida in volto

Anch’io mi sto rompendo i coglioni. tutta l’Italia mi sa che se rotta i maroni di questa situazione.

Inizio a non sopportare più “quelli” (di qualsiasi colore) che fanno gli schifosi, che ti rompono le palle a nastro per le monetine, quelli che ti aggrediscono letteralmente per venderti qualcosa.

Quelli che hanno solo diritti e non doveri, e se sono cosi poveri da non riuscire a trovare un “dovere” che almeno lo siano un po’ moralmente

Ti racconto un po di storie vere vissute sulla mia pelle Masticone: (ne avrei parecchie di storie cosi da raccontare )

Il bel tomo che vedi nella foto in alto è uno dei tanti barboni che girano in centro Milano che si piazza sempre la mattina alle 9 nei posti migliori del tram che prendo per andare al lavoro facendo il vuoto attorno a se dalla puzza per poi, non contento, girare per tutto il mezzo a chiedere soldi con insistenza mandando anche a cagare la gente.

Ho provato più volte a far intervenire i macchinisti ma TUTTI mi hanno fatto spallucce.

avanti con la prossima:

l’altro giorno, con due sacchetti pieni di spesa, uno zaino stracolmo e 500 metri da fare, sono stato letteralmente placcato da uno che voleva a tutti costi monetine e sigarette al punto da farmi quasi perdere l’equilibrio.

Quando l’ho invitato ad andare a cagare visto l’atteggiamento nolto aggressivo , il tipo non contento, mi ha spintonato fino a squadrarmi con occhi d’odio e farmi quasi cadere

Siamo nella situazione di Maricica Hahaianu? Direi di si! E qui che cambia tutto però : io ho ceduto le armi straincazzato ma poteva finire peggio. Ciò messo la testa e ok! Ma ci stai che due coglioni OGNI volta subire situazioni del genere?

E ancora:

sempre di mattina alle 8.30 in corso venezia (pieno centro) un egiziano s’appoggia al muro e nonostante la folla pasante di mette a cagare a cielo aperto mettendoci pure qualche minuto, comodo comodo, per farsi i fatti suoi.

Cè un filo di congiunzione tra questi fatti e quello avvenuti nel metrò di Anagnina: la gente è al limite della sopportazione e basta un nulla per farla esplodere come petardi.

Ma anche i disperati / disgraziati  hanno le loro ragioni! è importante sottolinearlo.

Non è razzismo il mio Masticone, è realismo.

Il pianeta terra è sovrapopolato ormai! siamo passati a + 2 milardi di persone in pochi anni. Ci sono folle di poveri sempre più poveri che cercano fortuna al di fuori dei propri sfortunati confini e ricchi sempre più ricchi che se ne stanno in panciolle nei loro depositi di ricchezze.

Non me la sento di condannare totalmente Alessio e non mi basta che venga ricordata Maricica soltanto vedendo, solo e sempre, il finale del film tragico infarcendosi ESCLUSIVAMENTE di parole di bontà contro il razzismo la violenza la discriminazione che condivido e approvo in pieno.

E qui da realista divento sognatore:

Nel mio piccolo ho fatto qualcosa sai? in ambulanza per anni ho cercato anche di soccorrere questa gente, alcuni li ho ribeccati in stazione portandogli del materiale di prima assistenza, avevo pensato anche di entrare nei guardian angels per fare qualcosa di utile rendendomi conto di essere solo una goccia in un oceano.

Sarebbe ora che urlassimo tutti insieme, scendessimo in piazza compatti per scuotere i nostri comuni, l’Italia intera, di attivarsi a fare qualcosa invece di spremere tasse a nastro e basta e fare i teatrini politici.

In stazione centrale anni fa era una cloaca a cielo aperto. minimo 2oo cloachard viveano li come bestie poi grazie all’expo 2015 magicamente sono spariti!

come mai? che strano vero! basta mettere i soldi e quadagni in ballo e la moratti / pisapia si sono messi belli sull’attenti.

Bisognerebbe entrargli con un ariete nelle giunte comunali e fargli capire che non serve ad un beato cazzo far continuare ad arrivare centinaia di disperati al giorno / settimana sulle nostre coste senza far intervenire l’europa.

Bisognrebbe urlare che questo mondo si prenda la responsabilità dei movimenti finanziari che attua creando strati di povertà sempre più difficili da sopportare, che le varie nazioni creasserò dei piani reali e concreti per aiutare i propri simili di qualsiasi etnia siano.

Che si prendano la responsabilità e il dovere di aiutare l’umanità a sopravvivere invece di spremerla e stop.

tutto e sempre per i soldi e il potere.

che rabbia! non hai idea! sentirmi in colpa per le fortune che ho e sapere quanta gente sta male e poter fare poco o nulla in merito.

E dargli la carità non serve.

Bisognerebbe dargli l’indipendenza di vivere dignitosamente.

sarebbe una figata se in ogni paese nascessero delle task force di aiuto attivo

che si piantassero a Roma  davanti ai vari sfarzosi palazzi politici reclamando il diritto per se e per gli altri di vivere dignitosamente

dignitosamente per chi è povero

dignitosamente per chi è benestante / ricco / normale e non debba vergognarsi di sapere propri simili in tale condizioni.

i have a dream

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Most Influential Blogger


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Molto in ritardo eccomi ad incassare il premio Most Influential Blogger che mi ha deliziosamente regalato Martina dal suo blog ( http://martisorrentino.wordpress.com/ ).

Ammetto di essermi un po imbarazzato quando ho letto l’articolo in questione.  Grazie ancora!

Passiamo alle parti pratiche:

innanzitutto ho capito che le regole sono queste:

  1. Aggiungere il logo del premio al blog (l’ho messo nell’articolo)
  2. Rispondere alle 11 domande proposte
  3. Passare il premio ad altri 11 blogger

Ecco le mie risposte:

1) Cosa ti rende più felice?
Alzarmi la mattina e ringraziare chissà quale energia superiore del fatto di essere un uomo fortunato
e incompleto, per cui in perenne evoluzione.

2) Ami più l’oceano o le montagne?
Assolutamente il mare! E’ grazie al mare e alla sabbia se ho imparato a camminare! dire che è Magico è poco!

3) Qual è stato un momento speciale nel 2012?
L’aver cambiato lavoro e aver trovato finalmente una dimensione in cui poter dare il meglio di me anche in quello che faccio per vivere.
Avere un buon Capo non ha prezzo! per tutto il resto cè Mastercard!

4) Qual è la tua citazione preferita?
“..
che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso. Quale sarà il tuo verso?” ( John Keating L’attimo Fuggente )

5) Ti piaci?
bah! dipende dai momenti ma in generale è più un “si” che un “no”.

6) A Capodanno, resti in piedi ad aspettare la mezzanotte?
Mi è capitato due volte di saltare questo rito semplicemente perchè ero sbronzo da far schifo per cui in K.O. tecnico – Game Over e no continue !

7) Qualcosa che desideri sia fatto ASAP?
Che trovino oggi un vaccino\cura per l’HIV.

8) Quali erano le tue materie favorite quando eri a scuola?
Materie preferite? scuola? Wtf? se proprio devo scegliere: Italiano,scienze,Disegno/artistica! all’epoca tutto il resto giù dalla rupe (con al seguito i prof ovviamente!)

9) Quale strumento musicale hai tentato di suonare?
Mi piacerebbe inparare da dio il piano e la chitarra. Non ho mai provato ad avvicinarmi a nessuno strumento fin ora. (Guitar Hero per Playstation 3 non credo valga come risposta! Li rullavo di brutto! ^_^ )

10) Qualcosa che desidereresti aver imparato prima?
Il valore di andare a scuola inteso come acquisire conoscenza di tutto. Oggi rifarei un qualsiasi liceo di gusto, possibilmente l’artistico o il classico (altro che quella merda di ragioneria che ho frequentato!)

11) Ti piace svolgere attività manuali, disegnare, dipingere
Da matti! ma non avendo acquisito la grandiosa manualità paterna riesco a creare qualcosa di decente solo su Ipad e Paper53. In futuro però vorrei fare un corso di disegno base e vedere che accade.

Ed ecco a mia volta l’onere e onore di passare il premio a quelli che reputo i mie 11 most influential blogger premettendo che questo nuovo percorso intrapreso su wordpress mi sta regalando succosi frutti e molte riflessioni.
Tutto questo è MOLTO meglio di quella merda di facebook. Qui le perosne tentano di essere e parlare davvero! è stata una fortuna quindi trovarvi tutti! (e non solo gli 11 che elenco)

diamo inizio alle danze:

  1. http://masticone.wordpress.com/
  2. http://martisorrentino.wordpress.com/
  3. http://discutibili.com/
  4. http://elelionerill.wordpress.com/Anteprima modifiche
  5. http://lelibrerieinvisibili.wordpress.com/
  6. http://sguardiepercorsi.wordpress.com/
  7. http://raffaelepetrillo.wordpress.com/
  8. http://inparteme.wordpress.com/
  9. http://melodiestonate.wordpress.com/
  10. http://onestoespietato.wordpress.com/
  11. http://solosapere.com/

    Infrango le regole e aggiungo un nuovo interessante amico conosciuto dopo la pubblicazione di questo articolo

  12. http://lontanodaqui.wordpress.com/

Nonostante siate tutti davvero bravi e unici un saluto particolare va a Masticone.

Vai avanti così Uomo.  Fai riflettere a denti stretti. Merce rara oggi giorno.

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Un Passo alla Volta


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Sono sempre stato una persona troppo esuberante,piena di idee Mi sono sempre buttato di testa su tutto quello che mi entusiasmava raccogliendo materiali, idee e cose per poi realizzarne ben poche e in maniera ciclica tornare alla prima e così via.

Un po come la classica ape che gira di fiore in fiore per poi tornarci a ritrovare nuovo nettare al posto di quello preso la mattina precedente.

Ma ora ho inteso che questo loop deve essere spezzato e dare un senso alle mie idee ed entusiasmi per dare un senso alla vita. La mia.

Prendere coscienza di questo ha gettato una luce forte sull’origine di molti miei malumori,malesseri e disagi indicandomi un percorso per affrontarli e sconfiggerli.
Alcuni di sicuro. Altri forse più avanti. Un passo alla volta.

Mi guardo indietro e mi sento soddisfatto degli obbiettivi che ho raggiunto in altri ambiti.
Sono loro che mi ricordano che se voglio posso, che se il mio entusiasmo si aggancia al mio “sentire dentro” allora nessuno mi può fermare.
Ma devo aggiungere ingredienti che prima, nei miei successi, davo per scontato.

Tenacia, determinazione e concentrazione.

Pittura, Musica, fotografia,letteratura sono solo le ultime delle “avventure” a cui vorrei far parte.
Leggere è stata però la passione più forte di questi ultimi 6 anni. un innamoramento tardivo ma mai così benvenuto.

Mi sono innamorato di questo: ogni libro è un avventura che ti porta lontano e ti lascia qualcosa dentro.
E’ magia pura che per anni ho avuto sotto gli occhi e non ho mai considerato.
Che fortuna che ho avuto a leggere i “pilastri della terra”.
Da li è nato tutto.
Grazie Mario che mi hai sfidato a leggerlo!

E dopo tanto leggere è da un mesetto che ho deciso di riprendere in mano un idea avuta nel 2008.

Scrivere un romanzo.

idea che misi nel cassetto dopo due mesi di gestazione

Stamane ho sistemato l’impalcatura della storyboard centrale, la sceneggiatura, location, personaggi e tutto il resto.
Mancano da sistemare parecchie cose, capirne altre ma la trama centrale ce. Funziona.
E sono eccitato come uno scolaretto. Perché tutto sembra perfetto da DIO.

è sono felice perché da quando ho deciso di realizzare un sogno alla volta mi sento molto meglio. in tutto.
e sto giro non mollerò nemmeno dovessero gambizzarmi.

il mio obbiettivo sarà scriverlo. poi vedrò
perché per una volta voglio seguire la frase
“il bello di un viaggio è viverlo, non arrivare a destinazione”
e questo leva di mezzo un sacco di paure:
“piacerà? chi me lo fa fare? poi non saprò come pubblicarlo”
cazzate.

i Sogni li devo realizzare per me primariamente e poi per gli altri.
è sempre tutto un dare dal dentro al fuori.

Per scaramanzia svelo solo che la mia opera è ambientata nei giorni nostri il cui titolo è:

Fuori dal Nulla

E se viene come spero sarà un romanzo che leggerò con ingordigia.

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Nonno? Ma dov’è il tappo di questo infinito lavandino?


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iI Mare è potenza.

ingenuamente partono domande infantili quali:
«Ma da dove arriva? come fa a stare li da praticamente sempre?»
Per l’ennesima volta, sorridendo, mi chiedo come facevo a 8 anni a mio nonno:
«Ma dov’è il tappo di questo infinito lavandino? Magari lo trovo, lo levo , così il mare se ne va e scopro nelle vallate del suo letto oro e pietre preziose di chissà quale pirata affondato!»

Tenerezza per quei tempi dove 400 lire recuperate portando bottiglie “vuoto a rendere” al mercatino di massa carrara mi cambiavano il pomeriggio tra una partita a phoneix e un ghiacciolo alla fragola.

Ora nemmeno 200 euro fanno più la differenza a momenti.

Mi tuffo è arriva una strana ancestrale energia, ad ogni bracciata sento ogni pezzo del mio corpo come rinascere, scricchiolare, muoversi per poi riallinearsi in unico archetipico movimento.

basta poco è i polmoni tornano nuovi e tutte le chesterfield se ne vanno in un baleno come mai fumate in tutta la vita.

ma che magia è?

Mi abbandono al suo volere, ne ascolto le parole attraverso le onde che mi fanno guardare oltre il cielo ricordandomi l’umiltà e la fortuna di esistere su un pianeta così bello di cui io sono solo un puntino sparuto, altro che il dominatore che la nostra razza “superiore” crede di farci essere sfruttandolo, distruggendolo, storpiandolo sempre più.

Esco e nasce la tentazione di portarmi a casa una bottiglia di mare da guardare quest’inverno quando la città operosa, grigia e stucchevole mi sfonderà i sentimenti.

Ma poi rinuncio cercando di stamparmi queste emozioni su qualche angolo d’anima ancora bianco.

fra qualche giorno in ufficio, penserò:
«Bhe in fondo mi è rimasta un po di sabbia tra le unghie!»

Per fortuna!

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Quattordicimilaseicento giorni dopo…


14600

Un agitazione interiore intima alcuni neuroni troppo mattutini di accendersi per andare prendere a calci quelli dispersi in fondo alle orecchie e nelle pieghe del mio cervello trascinandoli all’ordine.

Iniziano a mettersi in fila e pigri accendono il motore dei pensieri.

Di colpo una mitragliata di emozioni tonfano nel mio essere ancora in parte nelle braccia di morfeo:

Schiena ghiacciata, sonno, piede intorcolato nelle lenzuola, vago sentore di pace, melodia silenziosa, inadeguatezza, calore, dispersione, il lavoro, il mio amore, fortuna, miseria, pensieri sparsi, cattiveria, collega stronzo, viaggi al lavoro infiniti, zero voglia, amore, cuscino morbido, pigrizia, inadeguatezza.

è il mio 14.600° giorno di vita!
Sorrido.
Mi sveglio.

Il quadrante fa le 6.25, la vescica preme come un gavettone, e mi fa sentire come un canguro con la tasca gonfia.
Devo andare, devo alzarmi. Per forza. Che palle.

Scendo la scala come un bradipo innamorato, al terzo gradino inizia il resoconto-cassa dei miei 40 anni, al penultimo scovo rari rimorsi, in cucina sento uno o due rimpianti parlare sotto voce.

In bagno lo specchio sorride alla faccia di un uomo rincoglionito dal sonno, soddisfatto della propria vita, sicuro di aver fatto del proprio meglio nel 90% delle battaglie che la vita gli ha proposto, con una bella tana, un grande amore che ronfa al piano superiore, tanti amici, una famiglia spettacolare e una lunga serie di soddisfazioni, idee, miserie, ambizioni, pensieri, vittorie e sconfitte e milioni di altre sensazioni impossibili da scrivere.

Ho 40 anni. Ma me ne sento 4 e a volte 80. E sono soddisfatto di me stesso.

Davanti ad un caffè e una buona sigaretta metto tutto ciò che di meglio ho trovato e provato nella mia vita in uno zaino, cerco di lasciare sul tavolo tutte le stronzate e gli errori che ho combinato, scrivo su un foglietto i consigli e gli esempi delle migliori persone che mi stanno intorno insieme ad una lunga lista di buoni propositi e lo piego mettendomelo in tasca.

Parto di nuovo..

“…per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.”

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Anche i #Criceti hanno il loro #Magic Moment


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ore 18.30 circa
inizia il mio Magic Moment

il Magic Moment è quella mezz’ora che prendo tutta per me ogni giorno dopo che esco dal lavoro cascasse il mondo.

Consiglio a tutti di prendersi il proprio personalissimo Magic Moment.

30 min. + Ceres + tavolino o punto d’osservazione sul mondo similare fanno il mio Magic Moment.

Finalmente.

E me ne sbatto di tutto e di tutti.

Ci sono io e basta, io che guardo dentro di me e allo stesso tempo il mondo.

Finalmente decoprimo la giornata, mi gusto scivolare il tempo, il mondo e le persone e una valanga di altre cose sulle dita.

Relax

Mi gusto la mia Birra è sto come un Re sul suo trono.

In questi rari momenti di quiete mi piace ascoltare il mondo, la gente, gli odori, i pensieri.

Sono ipersensibile al punto che mi sento addosso il vento che gioca, che mi racconta che sono infinitamente piccolo e grande al suo cospetto.

un ossimoro in termini. io. noi.

Negli sguardi della gente vedo i miei, esco da mio egocentrismo e percepisco che siamo tutti messi uguali, con problemi, gioie, dolori, aspirazioni simili.

E sta noi combatterli,goderli,razionalizzarli,carpirli.

Prendo queste sensazioni e ne faccio scorta tra le guance come un criceto che fa rifornimento di semi di girasole per portaseli nel cotton fioc che per lui è la sua tana dentro una gabbia di ferro.

Troppi vivono come i Criceti nelle gabbie: girano sulla ruota del mondo, accumulano beni, cercano sicurezze fisiche.

Dimenticandosi che non sono criceti.

Spesso anch’io faccio il criceto. Non è una colpa. Per nessuno.

Ma abbiamo l’anima e le aspirazioni che sempre più facciamo finta di non avere.

Io combatterò con me stesso per farli emergere. Sempre.

Ok.
Fine Magic Moment. le faccende domestiche, i problemi, le cose mi attendono alla salita del tram.

Ma ho un enorme fortuna come arma segreta:
sotto casa guarderò le finestre animate è ci sarà un grande amore ad aspettarmi che mi cazzierà perché non portato giù il puttame stamattina.

Questo si che è un vero Magic Moment. Davvero. Idem.

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Il dono dell'ubiquità

Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole.

viaggioperviandantipazienti

My life in books. The books of my life

PERCORSI SPARSI

Pensieri, Parole & Azioni - Per Parlare di Tutto con Tutti a 360° Ogni giorno cerco un nuovo indiizio, un nuovo segno che mi porti a nuovi percorsi e a nuove scoperte Perchè sono in movimento anche quando chiudo gli occhi e sembro fermo.

civediamoallesette

chiacchiere inutili tra donne all'ora dell'aperitivo

i discutibili

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Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

arthur...

l'avventura è finita.

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In Parte Me

" Fai della vita la tua forma d'arte, che ogni attimo possa diventar verso ed ogni giorno pagina." Questa è la mia arte. Questa è la mia storia. Questa è la mia vita. Almeno in 'parte'...

la Polirica

La scelta è sempre tra una peretta gigante e un panino alla merda, fin dall' inizio del mondo la partita si è sempre giocata tra una peretta gigante e un panino alla merda, solo loro hanno la faccia tosta per fare politica!

♥ melodiestonate ♥

Un blog da leggere... .Per chi ha tempo da perdere...♥

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侘 寂 Wabi Sabi - Imparare a vedere l'invisibile - Learning to See the Invisible

sguardiepercorsi

Immagini e riflessioni sulla vita quotidiana

il dilettevole dilettarsi del dilettante

Anni di appunti devono trovare ordine per trasformarsi in personaggi e racconti per dare il via ad una complessa cosmogonia. Un punto di confronto (e soprattutto una valvola di sfogo) sono d'uopo ...

Il suono della parola

blog dedicato a Guido Mazzolini

La legenda di Carlo Menzinger (www.menzinger.it)

libri: i miei, i tuoi, i suoi, i nostri, i vostri e i loro.

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Et tout le reste est litterature. Verlaine

Il Re Del Niente

E in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei… perché io morirei se dovessi scoprire che stanotte non ci sei…